Sicurezza alimentare e proprietà nutrizionali dei prodotti da strada


L'avanzamento invasivo delle nuove tecnologie occupa uno spazio sempre più rilevante anche nel campo degli alimenti che finiscono sulle nostre tavole, riferendoci ad esempio agli OGM si può dire che questi sono adesso talmente presenti che è perfino servita una regolamentazione severa a livello nazionale ed europeo per limitarne l'utilizzo da parte delle multinazionali. Il prossimo passo che sta per essere compiuto è quello degli alimenti di nuova generazione, detti anche "alimenti funzionali", cibi arricchiti artificialmente di nutrienti benefici per l'organismo; l'esempio più semplice è il latte con gli Omega 3, dei grassi contenuti in quantità nel pesce azzurro ma totalmente, nel latte vaccino.
Eppure nelle realtà locali, fuori dai grossi centri commerciali, lontano dalle multinazionali del fast food, prosperano ancora specialità locali molto apprezzate, cibi della nostra tradizione che ispirano un senso di genuinità che nessun alimento confezionato riesce a darci.
Le arancine, il pane con le panelle o con le crocchette di patate, il pane con la milza o le "stigghiola", spesso fritti nelle bancarelle le cui condizioni igieniche difficilmente infondono un senso di serenità in chi è tentato a consumarli.
Il concetto di sicurezza alimentare si fonda sul semplice principio che un alimento non sia dannoso per la salute e il primo rischio che si corre con gli alimenti di strada è quello della contaminazione batterica. Occorre ricordare che un ambulante non è sottoposto al severo autocontrollo obbligatorio (HACCP) a cui devono sottostare tutti i negozi di generi alimentari o che operano nel campo della ristorazione, detto ciò bisogna anche dire che per gli alimenti cotti sul momento tale rischio si riduce a valori più che accettabili, tutti i batteri patogeni non sopravvivono a temperature superiori ai 100°C, figuriamoci ai 180°C che si raggiungono nelle fritture con olio di semi. Evidentemente la nostra attenzione deve spostarsi sull'alimento che non subisce la "sterilizzazione" assicurata dalla cottura, il pane se lasciato all'aria aperta per molto tempo e non viene protetto da un eventuale deposito di microorganismi presenti nell'aria può essere facilmente colonizzato dagli stessi sia di origine batterica che non, come le muffe e i funghi.
Un ambulante dovrebbe avere il buon senso di conservare e maneggiare i prodotti nel modo più igenico possibile, per evitare i rischi sopra citati. Ovviamente minore è il tempo di esposizione all'aria dell'alimento minore è la probabilità che questo venga contaminato, ma cosa si rischia realmente? L'organismo di una persona sana si difende egregiamente dai batteri patogeni ingeriti col cibo e gli unici in grado di attecchire nel nostro intestino sono gli entero batteri, famiglia di cui si contano numerosi patogeni responsabili si infezioni sistemiche quali febbri enteriche, come il tifo e il paratifo, ma anche infezioni intestinali, gastroenteriti e dissenteria. Se si vogliono evitare spiacevoli sorprese il consiglio personale è quello di acquistare questi alimenti da un ambulante di fiducia di cui si è certi della adeguata conoscenza e applicazione delle più elementari norme igieniche da seguire per maneggiare gli alimenti, meglio ancora acquistare da un negozio fisso che per legge deve essere sottoposto all' autocontrollo regolamentato da normative severe, cosa che se non scongiura il rischio di un infezione intestinale ma che di sicuro la riduce drasticamente.
Passando alle qualità nutrizionali di questi alimenti bisognerebbe esaminarli caso per caso, in quanto alimenti molto diversi tra loro effettivamente forniscono un apporto nutritivo diverso.
Partendo dalle arancine molto apprezzate e imitate in altre regioni, possiamo dire che il riso, la presenza di carne tritata in discrete quantità, piccole quantità di legumi e verdure, rappresentate dai piselli e carote e il sugo di pomodoro, il tipo di cottura che fornisce una notevole quantità di grassi vegetali, lo rendono un alimento molto nutriente e molto calorico, sicuramente indicato per sostituire un pasto intero ma non certo per uno spuntino veloce fuori dai pasti principali. Un arancina di 100 - 150 gr. , 200 gr. di verdure a scelta e un frutto possono essere un buon pranzo, abbastanza veloce e comodo per chi è impossibilitato a cucinare.
Come ci suggerisce il buon senso è bene variare gli alimenti che mangiamo, se non altro ruotando le nostre scelte nel corso dei giorni della settimana onde evitare cadere negli eccessi che sono sempre dannosi.
Il pane con le panelle, specialità tipicamente palermitana contiene i carboidrati del pane e le proteine vegetali contenute nella farina di ceci di cui sono fatte le panelle, la frittura meglio se in l'olio d'oliva, impensabile trovarlo da un ambulante per l'alto costo, fornisce anche qui dei grassi pur sempre necessari al nostro organismo; facendo attenzione alle quantità e alla frequenza con cui lo si consuma non c'è niente di dannoso in un panino con le panelle, sicuramente meno dannoso delle proteine animali contenute in un hamburgher, che viene spesso contornato da patatine fritte e bevande gasate ricche di zuccheri.
Altro discorso per la milza, specialità che ha dato notorietà a locali storici del capoluogo siciliano quali la focacceria di S.Francesco, qui il problema è la frittura nel grasso animale per eccellenza, lo strutto, cosa che comporta un apporto calorico eccessivo così come un eccesso di grassi saturi, i più dannosi in quanto hanno la tendenza ad accumularsi sulla parete interna delle arterie. Fortemente sconsigliato a chi soffre di ipercolesterolemia, ipertensione e con una storia famigliare simile, per tutti gli altri vale la regola che nessun alimento fuori dagli eccessi è dannoso in se. D'altro canto in una specie evoluta come la nostra il cibo non ha la sola funzione di nutrirci ma anche quella sociale di farci sentire uniti nell'ambito del gruppo sociale a cui apparteniamo e quella psicologica di gratificarci con sensazioni piacevoli.

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